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Richiedi Scheda Tecnica Project MartaSupernova, realizzata dalla fonderia artistica Campagner su commissione dell’artista Eracle Dartizio, è un progetto scultoreo che rappresenta la morte di una stella ed il cielo che collassa su se stesso.
L’opera combina il materiale più duro del mondo e il tessuto più sottile e leggero, in quanto realizzata con una fusione a terra in alluminio anticordal ed elettrodeposizione di Nitruro di Boro Cubico, unitamente ad una stampa transfer su superorganza giapponese.
Supernova misura 50 x 400 x 60 cm ed è allocata su tubi di acciaio il cui peso complessivo si aggira intorno ai 50 chili, ragion per cui l’allestimento è pensato in sicurezza per il pubblico.
Estratti dall’intervista tecnica ad Eracle Dartizio:
“Ho scelto questi due materiali perché sono posti ai due estremi. La superorganza è il tessile più leggero che sia mai stato realizzato, mentre invece il Nitruro di Boro Cubico è il materiale abrasivo più duro e resistente, dunque con questi due estremi materici ho voluto rappresentare sia l’aspetto etereo e leggero del cielo, sia la concretezza della materia. Per questo motivo la stella che esplode è stata realizzata con alluminio ed elettrodeposizioni di Nitruro di Boro Cubico, invece il cielo che collassa è dato da un velo di superorganza che cola verso la terra.”
“Io cerco di coprire, con le mie competenze, tutto ciò che posso, poi dove non arrivo mi rivolgo a maestranze esterne. Ad esempio le fusioni le faccio fare in alcune fonderie artistiche, lavoro io le forme di partenza però comunque mi devo appoggiare a realtà che hanno le disponibilità e i macchinari per terminare l’opera.”
“Valuto di più la lavorabilità del materiale rispetto a come possa essere preservato. Devo dire che tutti i lavori che ho fatto finora hanno coinvolto materiali stabili, quindi non mi sono ancora posto il problema. In questo caso è la superorganza la componente più delicata da maneggiare, sia perché bisogna evitare danni accidentali sia perché la stampa potrebbe sbiadire ad esempio a causa di un’illuminazione non idonea.”
“Il problema di Supernova si lega all’accessibilità dell’opera, nel senso che è capitato che non si potesse garantire la giusta distanza tra lo spettatore ed il lavoro. Tieni presente che la curiosità mi gratifica, se qualcuno si avvicina ai miei lavori per me è solo un bene, vuol dire che hanno suscitato interesse, però per come è stata concepita Supernova bisogna ricordare che ha un punto di equilibrio precario, un baricentro delicato e impegnativo.”