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Richiedi Scheda Tecnica Project MartaCinderElla è una scultura che fa parte della serie Burning, presentata per la prima volta nel 2011, all’interno della personale Solide Fragilitá a cura di Luca Beatrice, Villa Bottini, Lucca.
La prima opera presa in esame per schedare questa serie è stata realizzata nel 2011, è alta 195 cm, pesa 70 kg comprensiva di base – che è parte integrante dell’opera – e raffigura un uomo, il tronco leggermente ruotato, le braccia ripiegate e le mani giunte al’altezza del cuore.
Si tratta di un’opera scolpita nel legno di cedro e successivamente carbonizzata dall’artista utilizzando un fuoco controllato e la fiamma ossidrica.
Questo lavoro è stato letto come una coerente, continua espressione della riflessione di Demetz sul concetto di mescolamento e ricombinazione formale tra figura umana e ambiente naturale.
Il proliferare della materia in maniera del tutto autonoma e inaspettata è al centro della ricerca dell’artista, affascinato dall’imprevedibilità della natura.
Estratti dall’intervista ad Aron Demetz:
“Il legno è una materia perennemente viva, ed ha la capacità di evolversi, mutare e rinnovarsi in assoluta indipendenza, e a ancor di più fuori dal mio controllo e da ogni mia volontà. Questo fa si che il mio lavoro rifletta costantemente sul concetto di equilibrio tra uomo-ambiente.”
“Ciò che m’interessa non è tanto l’atto del bruciare, ma la fragilità del legno bruciato. Ed è proprio il mutamento tra quello che c’era prima e quello che c’è ora il passaggio che mi incuriosisce di più, che stimola la mia immaginazione e conseguentemente quella dello spettatore. Il fuoco non ha quindi una connotazione distruttiva ma rigenerante, come in realtà lo sono quegli incendi che divampano spontaneamente e favoriscono il naturale rimboschimento delle foreste. ”
“Il tronco per la realizzazione dell’opera dovrà avere dimensioni, forme e colori che corrispondano esattamente all’idea che ho in testa per poter realizzare quell’opera! La scelta del materiale non è semplice perché ovviamente non si tratta di entrare in un negozio e scegliere ciò che più ti aggrada.”
“Tendenzialmente nella scelta del titolo cerco di trasmettere il concetto dell’opera e ciò che vorrei venisse percepito. L’importante è che tutto diventi linguaggio scultoreo, il titolo diventa quindi una chiave di lettura dell’opera e dirigendo lo spettatore verso una possibile visione dell’opera. E’ parte integrante della realizzazione dell’opera. Nel caso di questa in particolare quando ho finito l’opera mi è parso avesse assunto una postura da Cenerentola, da qui il titolo.”
La consulenza tecnica è ad opera di Fabiola Manfredi