Il Medium-density fibreboard, da cui la sigla MDF, è traducibile come “pannello di fibra a media densità”, ed è un derivato del legno. È il più famoso e diffuso della famiglia dei pannelli di fibra, comprendente tre categorie distinte in base al processo impiegato e alla densità: bassa (LDF), media (MDF) e alta (HDF).
La materia prima utilizzata comprende molti tipi di legno, siano essi tondame – ovvero l’insieme di tronchi tondi, abbattuti, ma non ancora sottoposti ad alcuna lavorazione – legno di scarto, o cascame di lavorazione (tutto ciò che non fa parte dell’assortimento definitivo da lavorazione). Partendo dal tondame, viene prima scortecciato, poi ridotto in schegge (cippato) con l’ausilio di sminuzzatrici o frammentatrici, poi selezionato e controllato per eliminare eventuali tracce estranee e pezzi troppo grandi, mal sminuzzati. In alcuni casi, il tondame viene cippato in bosco senza essere scortecciato, anche se un’eccessiva percentuale di corteccia tende a peggiorare le caratteristiche dei pannelli.
La raffinazione per trasformare i frammenti di legno in fibra viene eseguita attraverso la macinazione per rompere i legami esistenti e formare una pasta di fibre, facilitata da immersione in acqua, con l’ausilio di vapore e calore o con trattamenti chimici a base di sostanze alcaline che indeboliscono i legami della lignina. L’operazione può avvenire attraverso due diversi procedimenti: per via secca, e per via umida, ma in ogni caso prevede la pressatura delle fibre al fine di compattarle per formare un materiale solido e stabile.