Nylon

Il nylon fa parte della famiglia particolare di poliammidi sintetiche, in particolare si indicano le poliammide alifatiche. Vengono sintetizzati attraverso una reazione di polimerizzazione per condensazione, ovvero attraverso espulsione di una molecola a basso peso molecolare. 

Esistono varie tipologie di Nylon, quelli più comunemente usati sono il Nylon 6 e il Nylon 6,6 , il primo ad essere sintetizzato dal laboratorio DuPont nel 1937 e commercializzato nel 1938 (la cifra che accompagna la parola si riferisce al numero di atomi di carbonio esistenti nella molecola).

A differenza delle fibre cellulosiche, i Nylon sono dotati di una resistenza molto più elevata. I superiori valori di allungamento a rottura conferiscono al Nylon 6.6 e al Nylon 6 una maggiore resistenza agli urti, alla lacerazione e una più alta energia a rottura. Un’altra qualità che non ritroviamo nelle fibre cellulosiche è il ritiro termico: essendo un materiale termoplastico, il Nylon tende a ritirarsi per riscaldamento. Resistente all’usura e alla trazione, è leggero e resistente agli agenti chimici, ingualcibile e indeformabile, elastico e di facile manutenzione. Inoltre, è da tener presente la notevole resistenza a muffe, batteri e insetti. Di contro, non ha potere assorbente ed è relativamente freddo al tocco, è sensibile al calore e con poca resistenza allo snagging (fili tirati) per tessuti realizzati in filo continuo liscio (senza torsione).

Il Nylon viene prodotto sotto forma di filo continuo (a una o più bavelle in titoli diversi da 15 a 1200 den), di tow, di fiocco, di setole. Può essere opaco o lucido ed è generalmente di colore bianco. La sezione longitudinale è liscia, quella trasversale senza rilievi e quasi circolare; mediante speciali filiere si possono produrre però tipi di nylon a sezione trilobata, nastriforme o profilata. Il Nylon ha un peso specifico molto basso, un’eccellente tenacità (da 4 a 7 g/den, 9 per i tipi ad alta tenacità), un buon allungamento (dal 20 al 60%), ottima ripresa elastica e resistenza a flessioni ripetute e all’usura, ha stabilità dimensionale al lavaggio anche a 100ºC.

Non viene attaccato dai solventi abitualmente utilizzati nei lavaggi a secco e nemmeno da alcoli, aldeidi, eteri ed ha una ripresa all’umidità del 4%, la più alta fra le fibre sintetiche. Non è tossico e non produce allergie, vi è però un alto allungamento a bassi carichi, è sensibile agli acidi, soprattutto caldi ed è caratterizzato da una certa facilità a caricarsi elettrostaticamente e ad attirare pulviscolo. 

Opere realizzate in nylon

Unfildivoce

Silvia Beccaria
2018  

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