La juta è una fibra tessile naturale ricavata dalle piante del genere Corchorus Capsularis, inserito nella famiglia delle Malvaceae. Dopo il cotone, è la seconda fibra vegetale più importante in termini di utilizzo, consumo globale, produzione e disponibilità in due varietà, la Corchorus olitorius (riflessi dorati) e la Corchorus capsularis (riflessi argentei). La pianta è di tipo herbaceo e come il lino o la canapa può arrivare a misurare 3-4 metri di altezza, mentre lo stelo è circa due centimetri di diametro.

Coltivata prevalentemente nel Sud-Est asiatico (l’85% della produzione mondiale), dove si trova il clima caldo e umido ideale per la sua crescita, la fibra di juta si ottiene dalla fibra di tiglio, mentre la materia tessile per la produzione si ricava dal fusto della pianta previa macerazione: i fusti ricevono infatti una prima breve essiccazione, poi vengono immersi in acqua per venti giorni circa, quindi di nuovo essiccati. Si tratta di un processo necessario, che permette di separare in un secondo momento, tramite battitura, la corteccia fibrosa dall’anima legnosa dello stelo. La fibra che ne si ricava viene lavata e poi messa ad asciugare, infine compattata in balle pronte per la filatura.

La juta può essere di colore bianco, giallognolo o bruno, le sue fibre sono ruvide e tenaci, così come le tele che con esse vengono realizzate, ed ha una tenacità discreta, anche se non al pari di canapa e lino.

Tra i suoi vantaggi si possono annoverare le sue proprietà antistatiche e isolanti, una bassa conducibilità termica,  l’alta resistenza alla trazione ed il costo molto contenuto.

Tra i suoi difetti ricordiamo l’alta igroscopicità (recupero di umidità pari al 13,7%, assorbe fino al 23% di acqua), il basso coefficiente di estensibilità (è una fibra piuttosto rigida, il che implica che in condizioni ambientali non controllate, con sbalzi termici e di umidità anche importanti, si arrivi più facilmente a sollevamenti e cadute di colore),  la minor resistenza all’invecchiamento rispetto a canapa o lino e la tendenza all’imbrunimento legato alla presenza di sostanze tendenti ad ossidarsi.