Il gesso è un materiale di aspetto bianco-grigio e polveroso, un legante aereo utilizzato in edilizia sotto forma di malta per la finitura di elementi architettonici quali pareti, in arte è invece usato per la realizzazione di calchi, modelli e statue.
Dal punto di vista chimico, il materiale si presenta in diverse forme a seconda del contenuto di acqua di cristallizzazione. In natura, ed al termine del processo di presa, è composto da solfato di calcio bi-idrato (CaSO4 2H2O). Il gesso è da non confondersi con altri sali di calcio come il carbonato di calcio, il prodotto finale della tecnologia della calce; quando il solfato di calcio è anidro (CaSO4) prende il nome di anidrite.
Il gesso possiede un buon potere adesivo ed è facilmente lavorabile, non si ritira, può essere lavorato senza inerti e permette di ottenere superfici fini e lisce, ragioni per cui è molto usato in edilizia. Inoltre è resistente al fuoco, termoisolante e fonoisolante.
La fasi di produzione del gesso si basano sulla macinazione e la cottura di rocce gessose contenenti CaSO4· 2H2O. La cottura avviene per step che possono variare in numero e intensità a seconda del risultato che si vuole ottenere. Un volta giunti a temperatura pari a 130°, la roccia gessosa perde circa i 3/4 dell’acqua di cristallizzazione e si forma un semidrato di calcio, la cui formula corrisponde a CaSO4 · (1/2)H2O ed è conosciuto come Bassanite o gesso da presa. Continuando fino a 150° – 180 °C l’acqua di cristallizzazione viene eliminata completamente ed inizia a formarsi l’anidrite solubile CaSO4(α). Oltre i 180 °C questa trasformazione aumenta significativamente la sua velocità, e se la cottura procede oltre i 250 °C si forma anidrite insolubile CaSO4(β). A temperature più elevate continua la formazione di anidrite insolubile ed a 1200 °C si forma CaO + SO3, ovvero monossido di calcio (calce viva) e anidride solforica.
Il gesso cotto alla temperatura desiderata viene quindi macinato finemente, parzialmente raffinato e insaccato, pronto per essere utilizzato.
Molto sensibile alle variazioni di Umidità relativa, poichè si tratta di un materiale igroscopico, dunque il parametro entro cui è sotto controllo rientra nel 45%. Inoltre, è molto reattivo a contatto dell’ammoniaca e dell’acido solforico. Di contro, può danneggiare le superfici di acciaio non protette, sulle quali è estremamente corrosivo.