L’acquarello è una tecnica pittorica che prevede l’uso di pigmenti finemente macinati e mescolati con un legante, in genere gomma arabica o gomma di Kordofan, compattati in panetti e diluiti in acqua per ausilio di un pennello, ragion per cui si tratta di una tecnica che richiede rapidità e lascia poco spazio all’errore. Il supporto più indicato per questa tecnica è la carta, preferibilmente ad alta percentuale di cotone puro, in quanto la sua fibra lunga non si modifica a contatto con l’acqua, dettaglio fondamentale per la buona stesura dell’opera.
L’acquarello, così come la simile tecnica gouache o guazzo, è famoso per la leggerezza rappresentativa e la sua immediatezza espressiva che fin dal Rinascimento ne hanno fatto uno strumento essenziale per gli studi preparatori dei grandi maestri. Il fatto che sia una tecnica caratterizzata da facile trasportabilità dei materiali lo ha reso molto popolare e la scelta per eccellenza di chi dipinge en plein air, anche se si tratta di una tecnica difficile, che richiede precisione per un risultato raffinato.
Le tecniche utilizzate per questo tipo di pittura variano a seconda dell’effetto finale che si vuole ottenere e si possono suddividere genericamente in due tipi di stesura: bagnato su bagnato e bagnato su asciutto.
Il bagnato su bagnato consiste nell’inumidire il supporto in maniera omogenea con una spugna e, dopo aver eliminato l’eccesso con carta assorbente, si procede stendendo il colore col pennello, bagnato anch’esso, per ottenere un effetto soffuso. Il bagnato su asciutto si ottiene invece bagnando il pennello e stendendo il colore sul supporto, modulandone l’intensità e il tratto secondo scelta stilistica. E’ possibile inoltre procedere per velature, stendendo il colore partendo dalla tonalità più chiara e, una volta asciutto, procedere per sovrapposizione con la tonalità media per ottenere mezzi toni o tinte pastello e, successivamente, una tonalità più scura per dare corpo e volume.
Una volta terminata l’opera è consigliato, per una migliore conservazione, l’utilizzo di appositi fissativi spray che proteggano il dipinto da quella che è la principale fonte di danni accidentali, ovvero l’esposizione alla luce diretta e dunque ai raggi UV, che causano l’ingiallimento del supporto e la perdita di definizione del colore, che a poco a poco tende a sbiadire. In alternativa al fissativo, nel caso di un’opera da incorniciare con vetro protettivo, si consiglia l’utilizzo di un vetro anti-UV.