Sabine Delafon (Grenoble, 1975) vive e lavora a Milano.
L’opera di Sabine Delafon spazia dalla fotografia alle installazioni di vetro, dalla pittura e la scrittura alla performance, passando per l’arte urbana. Arte, identità, amore e spiritualità, sono i temi che si intrecciano nella sua ricerca.
Le sue principali aree di ricerca artistica collocano al centro della sua poetica la relazione fra individuo e società e fra individuo e coscienza di sé. Da sempre affascinata dalla calligrafia, anche attraverso questa riflette sui valori nell’arte ed i valori in generale, dedicando un’attenzione particolare nei confronti dei sentimenti amorosi e religiosi. La sua pratica è spesso concettuale e il suo modus operandi è focalizzato sulla ripetizione, la serialità; inoltre ama fare entrare nei suoi progetti altre persone, altri artisti. I suoi lavori prendono forma e senso negli anni, il fattore del tempo è dunque fondamentale nelle sue opere.
Tra le numerose mostre personali e le rassegne internazionali cui Sabine ha partecipato si segnalano:
2018: Una Vetrina (a cura di Giuseppe Garrera, Rome); In Search of Lost Aura (a cura di Paolo Toffoluti, Gradisca d’Isonzo); Again (a cura di Riccardo Lisi, The Ghost Gallery, Lugano); Search my Double (a cura di Fulvio Chimento, Dams, Bologna); 2017: X (The Ghost Gallery da Bessam El Asmar, Berlino); Fame (a cura di Thomas Pololi, Ex Carcere Sant’Agata, Bergamo); Kiss (The Ghost Gallery da Golab, Milano); Be Careful (Benhadj Djilali, Berlino) ; 2016: The Hundred Years Gallery (a cura di Jaime Valtierra, Londra); Come! (The Ghost Gallery da Jillian Bell Irving, Parigi); NoTitle (a cura di Sophie Yerly, Basilea); 2015: Stars (a cura di Ingrid Melano, The Art Markets, Milano); Happy to see you (Artissima, Torino); 2014: Vkunstfrankfurt (Francoforte); Glass Museum (a cura di Cornelia Lauf mostra itinerante a Riihimaki, Murano, Segovia, Cracovia, Stourbridge, Boda Glasbruk); 2013: Words Through Time, Time Through Word, (a cura di Federica Tattoli, Artopia, Milano); Museo Pecci (a cura di Domenico Quaranta & Gloria Maria Cappelletti, Milano); Search my Double (Edisyon, a cura di Caglar Kanzık, Istanbul); 2012: Musée de l’Elysée (a cura di Clément Chéroux, mostra itinerante a Lausanne, Brussels, Vienna); Ordinary Things (Carrie Haddad Gallery, Hudson, New York); 2011: Search My Double (Room Gallery, Milano); Surprise (a cura di Lorenza Boisi, Mars, Milano) ; 2010: Le Rayon Vert (a cura di Francesca Referza, Warehouse, Teramo); Cultivation of Neglected Tropical Fruits with Promise (Vault, Prato); 2009: Da Guarene al Etna GE/09 (a cura di Filippo Maggia, Sandretto Re Rebaudengo Fondazione, Guarene); Mediamatic Biennale (a cura di Martin Butler & Jans Possel, Mediamatic, Amsterdam); Attenti (NotFair Gallery, Milano); 2008: Clearly Invisible – An (invisible), (a cura di Filipa Ramos, Santa Monica Art Center, Barcelona); Up front Art (a cura di J. Scott, New York); Expanded Unreal (a cura di Camilla Boemio, Museo della caricatura, Tolentino); 2007: Fondazione della fotografia (a cura di Mara Granzotto & Alberto Webber, Torino); 2006: Suite (a cura di Franz Paludetto, Castello di Rivara); Qui si sta bene (a cura di Francesco Poli, Uffici della Regione Piemonte, Torino); 2005: Passion (a cura di Gabriella Serusi e Guido Curto, Biennale dei Giovanni Artisti del Mediteraneo, Napoli); I Love To (Torino); 350 euro (a cura di Anna d’Agostino e Viviana Siviero, Flash art, Bologna); Africa (a cura di Marina Mojana, Fabrica del Vapore, Milano); 2004: Diari (a cura di Franz Paludetto, Castello di Rivara); Il pranzo di Babette (a cura di Olga Gambari, Cortile del Maglio, Torino); Tell me why (a cura di Filippo Maggia, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene); Il Corridoio dell’Arte (a cura di Olga Gambari, Uffici della provincia, Torino); 2003: 18 x 24 (a cura di Federica Rosso, 41 arte contemporanea, Torino); With Love (a cura si Marina Mojana, Galleria Open Space, Milano); Versus IX (a cura di Vezio Tomasinelli, Galleria Velan, Torino); Ritratto contemporaneo (a cura di Luca Beatrice, Museo Villa Croce, Genova) XS (a cura di Luca Beatrice e Norma Mangione, Galleria San Salvatore, Modena); Sabine Delafon, Fabrizio Orsi, Attilio Solzi (a cura di Luca Beatrice, Galleria Es, Torino); 2002: Col sale (a cura di Norma Mangione, Galleria in Arco, Torino); Fotografia al Femminile (a cura di Francesca Persano, Basic Village, Torino); Four Ways (a cura di Luca Beatrice, Museo d’arte contemporaneo, Parma); Infanzia (a cura di Olga Gambari, Chiesa San Giuseppe, Asti); 2001: Q13-Garage (a cura di Alberto Zanchetta, Centro Candiani di Mestre); Details (a cura di Luigi Meneghelli, Galleria La Giarina, Verona); 2000: Suite (a cura di Franz Paludetto, Castello di Rivara); Progetto Mayonnese (a cura di Alessandra Galletta e Luca Beatrice, Galleria En Plein Air, Pinerolo); -30 (a cura di Olga Gambari e Andrea Busto, Ex Covento dei Cappucini, Caraglio); 1999: Proposte XIV (a cura di Denis Curti, Galleria San Fillipo, Torino); Nuovo Nomadismo Individuale (a cura di Francesco Bonazzi, Palais du Te, Mantova); 1998: Sotto Sopra (Galleria Massimo Carasi, Mantova).