Flavio Favelli, nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (Bologna). Dopo la Laurea in Storia Orientale all’Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Partecipa alla residenza TAM a Pietrarubbia diretta da Arnaldo Pomodoro nel 1995 e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan Kaprow nel 1997.
Tra i principali progetti personali: al MACRO (2010), al MAXXI (2012 e 2015), all’American Academy (2010), alla Fondazione Volume! (2006), al Museo del 900 (2012) al Museo della Permanente (2002) e alla Galleria Francesca Minini (2014) a Milano, al MAMBO (2011) a Bologna, al Centro Arti Visive Pescheria a Pesaro (2010), all’A Project Space (2012) a Palermo, al Museo di Villa Croce (2005) a Genova, al Centro per l’Arte Pecci a Prato (2005), al Palazzo delle Papesse a Siena (2002), alla Fondazione Sandretto Re Rabaudengo (2007), alla Maison Rouge Fondation Antoine de Galbert a Parigi (2007)e al Projectspace 176 (2005), all’ IIC (2003) a Londra e all’IIC a Los Angeles (2004).
Tra le principali mostre collettive: alla Peggy Guggenheim Collection (2011) di Venezia, alla GAMEC di Bergamo (2011 e 2012), al Castello di Rivoli (2012) e GAM (2006) di Torino, all’11° Biennale dell’Havana (2012), all’IBID Project Gallery (2011) e al festival No Soul For Sale alla Tate Modern (2010) a Londra, al Museo MADRE (2010) e al Museo PAN (2006) a Napoli, al MOCA a Shanghai (2010), a Villa delle Rose (2001) e alla GAM (2005) di Bologna , al Musèe d’Art Moderne di Saint- Etienne (2005), al Museion di Bolzano (2003) e all’Elgiz Museum (2008) a Istanbul.
Ha progettato e realizzato due installazioni bar funzionanti al MAMbo e al MARCA di Catanzaro e due ambienti pubblici permanenti: Vestibolo nella Sede ANAS di Venezia di Palazzetto Foscari e Sala d’Attesa nel Pantheon di Bologna all’interno del Cimitero Monumentale della Certosa, che accoglie la celebrazione di funerali laici.